Non ho mai pensato che mi sarebbe piaciuto così tanto. Normalmente, tengo solo una masterclass che dura tre ore, o in un giorno in cui ho uno spazio fra le prove d’orchestra, o il giorno prima di un grande recital. Questa è stata la prima volta che ne ho data una della durata di una settimana. La temevo un poco; in qualche modo mi chiedevo se avessi potuto sostenere l’interesse degli allievi, sperando che non diventasse un’assoluta noia. Non è stato questo il caso soprattutto grazie agli studenti stessi (tutte ragazze stranamente!). Abbiamo passato insieme, all’Auditorium Marianum di Perugia, una settimana meravigliosa (la masterclass è stata una promozione dell’Associazione Trasimeno Music Festival). Avevo chiesto alle giovani pianiste (dai 18 ai 30 anni) di preparare un programma piuttosto vasto (cosa che ha implicitamente richiesto un certo livello di preparazione e qualità), permettendoci così lavorare su una grande varietà di repertorio, da J.S. Bach a George Crumb. Il primo giorno e mezzo è stato utilizzato per i classici e i romantici, poi abbiamo avuto un pomeriggio dedicato a Bach, e le ragazze sono state così stimolate ed eccitate che abbiamo dovuto continuare l’indomani. Un altro giorno l’abbiamo dedicato a sette concerti (2 di Bach, 1 di Ravel e 4 di Mozart), mentre io suonavo sul secondo pianoforte (potete vederci in foto, nella galleria Masterclasses, dalla sinistra Annie Yim, Silvie Cheng, e Julia Hamos). Le allieve sono venute dal Canada, dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, e dall’Italia (le altre erano Harriet Stubbs, e il Duo Dama di Terni vincitore della Borsa di Studio “Pasqualina Pat Adamo” generosamente offerta da uno degli amici canadesi del Trasimeno Music Festival d’inequivocabile origine italiana). Una sera, dopo un’intensa giornata di studio, ho accompagnato tutte loro ad Assisi e ovviamente a vedere il Lago Trasimeno. Al concerto finale, dove hanno davvero suonato molto meglio di quando sono arrivate, mi sono veramente emozionata ed ero quasi in lacrime vedendo la loro felicità ed i loro progressi. Ma prima che voi tutti siate presi dall’entusiasmo per assistere o partecipare alla prossima masterclass, lasciatemi dire che questa è stata una cosa abbastanza unica e credo che la prossima estate non avrò il tempo per ripetere quest’esperienza. Durante il mio mini-anno sabbatico è stato possibile, ma la prossima estate già si prefigura come particolarmente impegnativa, con programmazioni concertistiche che abbracceranno un vastissimo repertorio da preparare, sia vecchio che nuovo. Quindi non posso permettermi una settimana da dedicare alla masterclass, ma forse in futuro ci sarà un’altra occasione. Spero sia davvero così.
Angela Hewitt