Teatro Caio Melisso, Spoleto

È il più antico teatro spoletino, costruito nella seconda metà del XVII secolo sfruttando una parte delle strutture dell’incompiuto Palazzo della Signoria. Il luogo cominciò ad essere interessato dalle rappresentazioni teatrali spoletine quando vi venne allestito uno “stanzone per le pubbliche commedie” ricordato già nel 1664. Questo ambiente, nel 1668 prese il nome di “Nobile Teatro”, uno dei più antichi teatri italiani a palchetti. Originariamente aveva una struttura lignea e nel 1751 venne arricchito di decorazioni pittoriche, sipari e scene, che gli conferirono un pregevolissimo aspetto. Dopo il 1819, a causa del furto delle decorazioni settecentesche che erano state realizzate da ignoti restauratori fiorentini, l’aspetto del teatro risultava di qualità notevolmente inferiore e gli spoletini manifestarono il desiderio di averne uno più grande e più ricco, tanto che alcuni, nel 1853, tentarono di incendiarlo.

La costruzione del Teatro Nuovo, ultimata nel 1864, sancì la decadenza del “Nobile”, che tuttavia dopo solo dieci anni venne rinnovato per volontà del Comune. Il progetto fu affidato all’architetto Giovanni Montiroli e nel 1880 il teatro venne riaperto con la nuova intitolazione a Caio Melisso, lo spoletino bibliotecario di fiducia dell’imperatore Augusto, scrittore, commediografo e grammatico. Oggi la sala ha pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi e loggione; il soffitto è decorato con dipinti raffiguranti Apollo e le Muse, mentre il sipario con la Gloria di Caio Melisso, entrambe opere di Domenico Bruschi. Il teatro ha una capienza di trecento posti ed è considerato uno dei più eleganti in Italia, inoltre, ospita da sempre importanti spettacoli del Festival dei Due Mondi.