La basilica di San Francesco è il luogo che dal 1230 custodisce le spoglie mortali di Francesco d’Assisi. Meta ogni anno di pellegrini provenienti da tutto il mondo, nell’anno 2000 è stata inserita nella Lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Il complesso si compone di due chiese sovrapposte, l’Inferiore (1228-1230) e la Superiore (1230-1253), oltre ad una cripta, scavata nel 1818, con la tomba del Santo, un semplice sarcofago poggiato sulla roccia.
I più grandi maestri del ‘200 e ‘300 quali Cimabue, Giotto, i Lorenzetti e Simone Martini hanno affrescato le pareti e i soffitti della Basilica. Ci sono inoltre opere di Cavallini e Jacopo Torriti. Stupende le vetrate di Giovanni di Bonino e Puccio Capanna e notevole il coro ligneo di fine ‘400.
Nella Chiesa Inferiore nacque la grande pittura italiana: la navata conserva affreschi del Maestro di S. Francesco; la cappella di S. Martino presenta il ciclo completo delle storie del santo dipinto da Simone Martini; la cappella della Maddalena fu affrescata da Giotto; un affresco di Cimabue è ammirabile sul transetto destro; sul transetto sinistro Pietro Lorenzetti ha dipinto alcune storie della Passione di Cristo. Il gotico nordico fu rivisto in una espressione rituale più semplice, in armonia con il motto francescano dell’esaltazione della Povertà.